Buongiorno Marco e bentrovato. Cos'è per te la poesia?
Buongiorno Goffredo. La poesia è l'occhio
dell'anima, tocca subito il cuore del messaggio che voglio lanciare e mi
permette di tradurre in tempo pressoché reale le mie emozioni. Con la poesia non si
corre il rischio di perdersi in dettagli che, talvolta, tendono a distrarre il
lettore, e allo stesso tempo lascia allo stesso la libertà di “leggere” dietro
i versi ciò che egli vuole, in quel preciso istante in cui li fa suoi.
Il calcio, soprattutto
per i cinquantenni come me, è ricordi, cortili di condominio dove si iniziavano
partite interminabili, giacconi usati come pali, discussioni infinite se fosse
alto, traversa o goal, ginocchia sbucciate, amicizie eterne. Insomma, è poesia!
Progetti per il futuro?
Ho scritto e sto scrivendo altre poesie su temi molto
scottanti, come la vita biologica, il bullismo e il femminicidio. Credo che chi
ha la fortuna, o il dono, di rendere vivide certe sofferenze debba e
possa utilizzare ogni forma letteraria per dare voce a chi non ne ha.
Conto presto di raccoglierle in un'antologia. Ovviamente ho iniziato a
produrre brevi racconti in rima anche sul calcio, non poteva essere altrimenti!
Prenderò parte, il prossimo 30 marzo, alla 2° edizione del Festival
internazionale di poesia “Incontrarti”, che si terrà ad Acquapendente (VT). Continuo inoltre
a collaborare con le scuole (a giugno sarà al liceo scientifico “G. Galilei” di
Terni), dove occorre sempre più andare a dire ai nostri giovani di non
vergognarsi mai di scrivere e di emozionarsi, perché è l'unica strada
per rimanere vivi, in eterno.
Grazie Marco e a presto!
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