lunedì 18 marzo 2019

Tre domande a...Francesco Pasqual

Terzo appuntamento di TRE DOMANDE A e questa settimana incontriamo Francesco Pasqual, punta della Nazionale Poeti.
Bentrovato Francesco, cosa significa per te fare poesia?

La poesia è parola neonatale e intima. La poesia è perdita e conquista.


La poesia è il viaggio della parola delusa dalle concrezioni di significati prigione,

sino al superamento degli stessi, verso la luce di un senso altro…

La poesia danza la melodia che dondola tra le presenze consapevoli e le assenze

nel grido dell’inconscio. La poesia si scrive con tutto noi stessi…con un alito di vento

che ci carezza nella solitudine, con un colore che colpisce il nostro sguardo, con un suono

che possiamo udire come lontananza prossima e con un gesto che ritroviamo solamente

dopo averlo ritrovato. “…perché non ombre ancora prossime al tuo sguardo t’offuschino mai

l’intensa luce del sentire”.

 

 


Cosa rappresenta per te il calcio?

 

 

Il calcio è da sempre un punto fermo per l’infanzia di ognuno di noi. È stato quel colore

gettato sul tempo di noi fanciulli. La nostra non era una semplice corsa dietro ad un pallone,

era la speranza che calciava sogni sempre più in alto. Il calcio era quella festa che potevamo avere

tutti i giorni dell’anno, era quella rivalsa per quel desiderio che desiderava solo desiderare…

 

 

Progetti per il futuro?

 

Penso che chiunque scriva, si domandi prima o poi, il perché della propria scrittura,

la recondita spinta, che l’ha portato a gettare il suo cuore sull’infinito di una pagina bianca.

La voce impressa sulla pagina di un libro, è il tentativo, forse, di scrutare nella propria Anima

chi sia “L’altro”, quali siano i pensieri, le emozioni, e i sentimenti che nutrono quel preciso istante:

quello di chi scrive e quello di chi legge. Il foglio supporto della scrittura si fa carne teatrale,

luogo che stende colori e intona armonie sul palcoscenico dove si rappresenteranno le immagini

della nostra vita. Il mio augurio, è che il volo della poesia abbracci la Libertà di chi ama cieli infiniti…”A volte la parola cerca solamente questo: tornare in un luogo dove già incoscienti eravamo…”




 

 


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